Dr. Stebe

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Sistema nervoso centrale

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Che cos'é?

Il sistema nervoso rappresenta l’insieme di tutti gli organi atti all’elaborazione del pensiero e del movimento, e di tutte le informazioni in arrivo dall’esterno.

Il sistema nervoso comprende sia il sistema nervoso periferico che il sistema nervoso centrale. Quest’ultimo è costituito da:
  • Cervello, formato dai corpi dei neuroni e dalle fibre nervose con il compito di trasmettere o ricevere le informazioni.
  • Midollo spinale, costituito dai nervi che conducono le informazioni a livello periferico.
  • Cervelletto, che controlla movimento ed equilibrio, contribuisce alla formazione della memoria e influenza le capacità di apprendimento.
  • Tronco encefalico, punto di transito delle informazioni che provengono dal cervello o verso cui sono dirette.
neurone

Il sistema nervoso centrale riceve le informazioni che provengono dal sistema nervoso periferico e le rielabora fornendo le risposte che verranno ridistribuite nell’organismo tramite il sistema nervoso periferico. In particolare, il cervello elabora le informazioni provenienti dal midollo spinale in modo da regolare le principali funzioni dell’organismo, come la memoria, i pensieri e i movimenti.

Il midollo spinale, invece, contribuisce ad effettuare alcuni movimenti riflessi senza che siano coinvolte le strutture del cervello. Queste azioni vengono svolte ad opera dei neuroni, cellule specializzate con il compito di trasmettere il segnale da un trasduttore ad un effettore.

Questo avviene per trasmissione di potenziali d’azione da una cellula all’altra, che alternano tra di loro potenziali di azione (per trasmettere il segnale nervoso) e potenziali di riposo, per terminare il segnale nervoso.

Principali disturbi e patologie

In donne e uomini adulti
disturbi del sonno

Disturbi del sonno

Fatica a dormire, svegliarsi e/o riposare bene

Descrizione

Il sonno è una delle funzioni più importanti per l’organismo, irrinunciabile per la sopravvivenza perché necessaria a garantire una performance ottimale di tutti gli apparati del corpo.

Il sonno influisce sul mantenimento dell’equilibrio psico-fisico e stabilizza il tono dell’umore, riducendo i livelli di ansia e stress. Un sonno adeguato migliora significativamente le performance fisiche e le funzioni cognitive come memoria, attenzione e concentrazione.

La privazione di sonno comporta molti disturbi, principalmente a carico del sistema nervoso, come deficit nel consolidamento della memoria, nello sviluppo del cervello e nella plasticità cerebrale.
Le fasi del sonno
Il sonno può essere definito con segnali elettro-fisiologici registrabili tramite l’utilizzo dell’elettroencefalogramma (EEG), dell’elettromiogramma (EMG) e dell’elettro-oculogramma (EOG).

Le registrazioni EEG, EMG e EOG consentono di differenziare l’addormentamento e le fasi del sonno, vale a dire:
  • SONNO NREM (Non-Rapid-Eye-Movement) o sonno a onde lente:
    • stadio 1: durata che varia da 1 a 7 minuti ca. nel primo ciclo
    • stadio 2: 10-25 minuti ca.
    • Stadi 3-4 : sonno profondo, presenti principalmente nella prima metà della notte
  • SONNO REM (Rapid-Eye-Movement)
I disturbi del sonno
Secondo la III edizione della ICSD, i disturbi del sonno sono classificati in sei quadri clinici fondamentali:
  • insonnia
  • disturbi respiratori del sonno
  • ipersonnie di origine centrale
  • disturbi del ritmo circadiano del sonno
  • parasonnie
  • disturbi del movimento correlati al sonno
  • i disturbi più diffusi sono l’insonnia e la sonnolenza diurna
Sintomi

I sintomi dell’insonnia sono evidenti, come la difficoltà ad addormentarsi e i risvegli notturni frequenti esistono però dei diversi disturbi del sonno, come ad esempio i disturbi respiratori o le apnee notturne. La loro presenza determina un peggioramento anche delle condizioni quotidiane. I sintomi più frequenti infatti sono:
  • stanchezza e svogliatezza diurna
  • russamento
  • mal di testa mattutini
  • difficoltà a concentrarsi
  • risvegli bruschi durante la notte
Cause

L’insonnia è il disturbo più frequente. Ci possono essere delle cause soggettive come il disturbo dell’umore, la depressione, l’ansia, oppure problematiche come la sindrome delle “gambe senza riposo”, un disagio causato da un’intensa irrequietezza motoria alle gambe che impedisce al paziente di iniziare il sonno notturno.

Alla base di una scarsa qualità del sonno possono esserci fattori che alterano il normale ritmo sonno-veglia. Questi fattori, a volte, sono riconducibili a determinate malattie sistemiche, a disturbi della tiroide, a scompenso cardiaco o a ipertensione arteriosa.

Altre cause che possono disturbare il sonno sono: il caffè, l’alcool, la nicotina, i cibi pesanti e l’attività sportiva nelle 3-4 ore prima di coricarsi.

Emicrania e cefalee

I dolori meglio noti come "mal di testa"

Descrizione

L’emicrania è la forma più comune di cefalea primaria invalidante che affligge i pazienti, colpendo circa il 12% della popolazione occidentale.

Sebbene l’esatta eziologia rimanga da definire, le attuali teorie si concentrano sull’ipereccitabilità della corteccia e del complesso trigeminovascolare. I fattori scatenanti del mal di testa stimolano il rilascio di neuropeptidi dai neuroni trigeminovascolari, inclusi il peptide correlato al gene della calcitonina e la sostanza P.

Inoltre, la stimolazione del ganglio del trigemino aumenta il flusso sanguigno cerebrale a causa del rilascio di peptide intestinale vasoattivo da parte del nervo facciale.

La vasodilatazione è accompagnata da degranulazione dei mastociti, edema dei vasi sanguigni e aumento della permeabilità vascolare, con conseguente infiammazione neurogena meningea.
Sintomi

In un’emicrania, il dolore pulsante o lancinante viene solitamente sentito da un lato della testa, ma può manifestarsi da entrambi i lati. Può essere moderato ma spesso è grave e invalidante.

I sintomi più comuni sono:
  • dolore pulsante alla testa
  • nausea
  • vomito
  • sensibilità alla luce, rumori e/o odori
  • difficoltà di concentrazione
Gli attacchi sono molto variabili per frequenza e gravità. Molte persone soffrono di più tipi di cefalea, tra cui attacchi lievi privi di nausea o di sensibilità alla luce. Questi attacchi possono somigliare a una cefalea muscolo-tensiva, ma sono una forma lieve di emicrania.

Gli attacchi di emicrania possono durare ore o alcuni giorni (solitamente da 4 ore a svariati giorni). Gli attacchi gravi possono essere invalidanti e possono compromettere la vita familiare e lavorativa.

Le emicranie sono precedute da un’aura nel 25% circa delle persone. L’aura consiste in anomalie temporanee e reversibili della vista, della sensibilità, dell’equilibrio, del coordinamento muscolare o del linguaggio. Le persone possono vedere luci tremolanti, scintillanti o lampeggianti o una macchia scura con bordi indefiniti.
Cause

Le emicranie si manifestano nelle persone il cui sistema nervoso è più sensibile rispetto a quello di altre. Le cause possono essere legate non solo allo stress e allo stile di vita, ma talvolta anche dall’alimentazione. Tra le più comuni si distinguono:
  • mancanza di sonno, inclusa insonnia
  • cambiamenti del tempo, in particolare della pressione atmosferica
  • fame (quando si saltano i pasti)
  • stimolazione eccessiva dei sensi (ad esempio con luci lampeggianti oppure odori forti)
  • stress
  • traumi alla testa, dolore al collo o un problema con l’articolazione della mandibola
  • alcuni alimenti
  • alimenti che contengono tiramina, come formaggi invecchiati, prodotti a base di soia, fave, salami o salsicce dure, pesce affumicato o essiccato e alcuni tipi di noci
  • alimenti che contengono nitrati, come hot dog e affettati
  • alimenti che contengono MGS (monoglutammato di sodio), un esaltatore di sapidità presente in cibi da fast food, dadi per brodo, condimenti e spezie
  • caffeina (compresa quella contenuta nel cioccolato)
stress

Stress

Una condizione pericolosa

Descrizione

Il sistema nervoso, ed in particolare da divisione del sistema nervoso autonomo, è coinvolto nei meccanismi di risposta e di regolazione dello stress. Lo stress viene definito come tutta la serie di reazioni e cambiamenti chimici, biochimici, fisiologici, psicologici (risposta allo stress) causati da uno stimolo (fattore di stress) e valutato dal cervello come pericoloso. Questa condizione produce una serie di attivazioni comportamentali e fisiologiche allo scopo di ripristinare lo stato di teorico equilibrio.

Lo stimolo dello stress non ha un’accezione prettamente negativa: serve infatti per preparare il corpo alla risposta in caso di un pericolo imminente. Tuttavia, se lo stimolo perdura nel tempo, comporta una serie di cambiamenti a livello endogeno, che a lunga andare sono deleteri per l’organismo.

Lo stress cronico produce modificazioni a carico di tutti gli organi, attraverso la mediazione del sistema nervoso vegetativo, del sistema endocrino e del sistema immunitario, attraverso una complessa serie di meccanismi di regolazione.

Lo stress se protratto per un lungo periodo porta a: ansia, insonnia, stanchezza, difficoltà di concentrazione e decisione, pensieri ripetitivi, irritabilità, impotenza sessuale, cefalee, coliti. È inoltre dimostrato il collegamento tra lo stress e alcune gravi patologie: malattie cardiocircolatorie, malattie della pelle, indebolimento del sistema immunitario, diabete, tumori.

È quindi consigliabile trattare i primi sintomi, per non cronicizzare la condizione.
Sintomi

I sintomi più comuni sono:
  • ansia
  • irritabilità
  • rabbia
I sintomi fisici più comuni sono:
  • mancanza di energia
  • disturbi allo stomaco come diarrea, nausea, costipazione
  • mal di testa
  • dolori e tensioni muscolari
  • dolore al petto e battito accelerato
  • insonnia
  • raffreddori frequenti
  • nervosismo
  • agitazione
  • ronzio alle orecchie
  • mani e piedi freddi
  • aumento della sudorazione
  • bocca secca e difficoltà a deglutire
  • digrignamento dei denti
Cause

L’esposizione per lungo tempo a fattori di stress, portano a un aumento continuo (cronico) degli ormoni dello stress causando un sovraccarico che danneggia organi e tessuti (sovraccarico allostatico).
Sbalzi d’umore e depressione

Sbalzi d’umore e depressione

I dolori meglio noti come "mal di testa"

Descrizione

Fluttuazioni ormonali imprevedibili combinate con lo stress possono causare stress emotivo. Durante questo periodo, è comune provare tristezza, ansia, irritabilità, affaticamento e aggressività.
Sintomi

Il modo in cui si manifesta la depressione dipende fortemente dall’individuo, ma i sintomi comuni includono:
  • periodi prolungati di tristezza, ansia, disperazione e/o vuoto
  • sentirsi inutili, impotenti o colpevoli
  • cambiamenti di peso e appetito
  • cambiamenti nei modelli di sonno, inclusi dormire più del solito, svegliarsi troppo presto, incapacità di addormentarsi o rimanere addormentati
  • non ti piacciono più le attività che facevi una volta
  • abbassa il desiderio sessuale
  • irrequietezza e irritabilità
  • sentirsi “rallentati”, meno energici o affaticati, incapacità di concentrarsi, pensare e/o prendere decisioni
  • problemi fisici, inclusi problemi digestivi, dolore che non si attenua e/o mal di testa, pensieri frequenti di morte o suicidio, desiderio di morire o tentativo di suicidio (se presenti questi sintomi, chiedi aiuto immediatamente)
Cause

Cause comuni:
  • alcolismo
  • disturbo bipolare
  • disturbo ciclotimico
  • disturbo Ossessivo-Compulsivo
  • sindrome premestruale
Cause rare:
  • ansia
  • depressione Post-Partum
  • disturbo di Personalità Borderline
  • gravidanza
  • menopausa
  • morbo di Alzheimer
  • morbo di Parkinson
astenia

Astenia

Molto di più che una semplice stanchezza

Descrizione

Il termine astenia si riferisce alla debolezza fisica o alla mancanza di energia. L’astenia può interessare parti del corpo specifiche o può interessare l’intero corpo.

L’astenia non è una malattia, ma è un segno comune di molte diverse condizioni mediche acute e croniche. L’astenia può anche svilupparsi come effetto collaterale di alcuni farmaci.
Sintomi

L’astenia può causare debolezza regionale o debolezza di tutto il corpo.
Debolezza regionale
La debolezza regionale dovuta all’astenia si verifica in alcune parti del corpo, come le braccia o le gambe. Non è la stessa cosa della paralisi, che è l’incapacità di muoversi. Una persona con debolezza regionale dovuta all’astenia può sentirsi come se dovessero fare molti sforzi per muoversi.

Le parti del corpo che soffrono di debolezza regionale possono anche mostrare sintomi aggiuntivi, come:
  • spasmi o crampi muscolari
  • tremori o tremori
  • movimento ritardato o rallentato
  • debolezza di tutto il corpo
  • la debolezza di tutto il corpo colpisce l’intero corpo, una persona può anche provare estrema stanchezza o affaticamento
Debolezza in tutto il corpo
Altri possibili segni e sintomi di debolezza di tutto il corpo includono:
  • febbre
  • sintomi influenzali
  • stanchezza
  • malessere
  • difficoltà nello svolgere le attività quotidiane
  • sintomi gravi
  • in rari casi, l’astenia potrebbe essere un segno di ictus o infarto. Entrambe le condizioni possono causare debolezza in uno o entrambi i lati del corpo
Cause

L’astenia è un sintomo comune di varie condizioni, tra cui:
  • squilibri nutrizionali, come la carenza di vitamina B-12
  • problemi di sonno, come l’apnea notturna
  • Sindrome dell’affaticamento cronico
  • infezioni
  • malattie del sangue, come l’anemia
  • malattie cardiovascolari, come malattie cardiache e ictus
  • malattie muscolari, come la distrofia muscolare
  • condizioni neurologiche, come la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson
  • malattie metaboliche, come il diabete
  • condizioni della tiroide, come l’ipotiroidismo
  • condizioni di salute mentale, come la depressione
  • malattia polmonare
  • dolore cronico
Mancanza di concentrazione

Mancanza di concentrazione

Quando da evento normale diventa patologia?

Descrizione

La difficoltà di concentrazione è un evento normale e periodico per la maggior parte delle persone. Stanchezza e stress emotivo possono causare problemi di concentrazione nella maggior parte delle persone. Anche i cambiamenti ormonali, come quelli che si verificano durante la menopausa o la gravidanza, possono influenzare il modo in cui ci si concentra.

I problemi di concentrazione, quando presenti in misura eccessiva, sono anche caratteristici di determinate condizioni fisiche e psicologiche.

La condizione caratteristica associata alla difficoltà di concentrazione è il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), una condizione che negli ultimi anni è stata sempre più diagnosticata sia nei bambini che negli adulti. Condizioni rare che colpiscono il cervello e alcuni problemi emotivi, nonché disturbi endocrinologici possono anche influenzare le funzioni cognitive di un individuo e quindi compromettere la concentrazione.
Sintomi

Sintomi e segni correlati:
  • confusione
  • stato mentale alterato
  • difficoltà con il discorso
  • sensazione di vuoto nella testa
  • difficoltà a ricordare i dialoghi intercorsi
Cause

Non sempre mancanza di concentrazione dipende da fattori genetici, ma esistono altre cause associate a questa difficoltà, come:
  • fame
  • farmaci
  • ambiente circostante
  • presenza di stimoli esterni
  • stress eccessivo
  • mal di testa o altri disturbi
Declino cognitivo e deficit di memoria

Declino cognitivo e deficit di memoria

Dimenticare sempre più frequentemente

Descrizione

Alcuni anziani hanno più problemi di memoria o di pensiero rispetto ad altri adulti della loro età. Questa condizione è chiamata deterioramento cognitivo lieve o MCI.

Quali sono i sintomi di un lieve deterioramento cognitivo?

I sintomi dell’MCI non sono così gravi come i sintomi del morbo di Alzheimer o della demenza. Ad esempio, le persone con MCI non sperimentano i cambiamenti di personalità o altri problemi caratteristici dell’Alzheimer. Le persone con MCI sono ancora in grado di prendersi cura di sé stesse e svolgere le normali attività quotidiane.
Sintomi

I segni di MCI possono includere:
  • perdere spesso le cose
  • dimenticare di andare a eventi o appuntamenti
  • avere più difficoltà a trovare le parole rispetto ad altre persone della stessa età
Cause

Non esiste una singola causa di MCI. Il rischio di sviluppare MCI aumenta man mano che qualcuno invecchia. Condizioni come diabete, depressione e ictus possono aumentare il rischio di MCI di una persona.

Demenza e morbo di Alzheimer

Le malattie (purtroppo) degenerative

Descrizione

La demenza è una sindrome composta da sintomi cognitivi, comportamentali e funzionali, che non sono ancora associati a una diagnosi definitiva e di cui non si conoscono ancora le cause. In rari casi può regredire, portando a miglioramenti o alla guarigione del paziente.
Sintomi della demenza

I primi sintomi neurologici preoccupanti della demenza senile sono:
  • perdita di memoria improvvisa o vuoti di memoria, come dimenticare avvenimenti recenti
  • disorientamento spazio-temporale, momentanea difficoltà a orientarsi tra strade e luoghi frequentati spesso oppure difficoltà a ricordare il giorno della settimana
  • dimenticare qualcuno o qualcosa con cui si è quotidianamente a contatto, come un familiare od oggetti usati nelle attività giornaliere
  • lievi difficoltà nel linguaggio, nelle capacità di calcolo e di apprendimento e comprensione di nuovi concetti
L’Alzheimer, di contro, rientra nella sfera della demenza senile per una sovrapposizione dei sintomi, ed è diagnosticato grazie a un esame obiettivo del medico, agli esami del sangue, dello stato mentale e della diagnostica per immagini (come TAC o risonanza magnetica).
Sintomi dell’Alzheimer

L’Alzheimer presenta sintomi iniziali molto simili a quelli della demenza senile, con eventuali tratti più gravi anche nello stadio primordiale. I sintomi sono:
  • problemi di memoria a breve termine
  • alterazione della capacità di formulare frasi di senso compiuto, semplificando il linguaggio e utilizzando perifrasi
  • disturbi della personalità, con umore ballerino, aggressività, depressione, ansia
  • comportamenti sociali inadatti, come spogliarsi di fronte a sconosciuti o assumere atteggiamenti sessuali incontrollati
  • perdita graduale di autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane
l’Alzheimer è anche definita malattia delle quattro A: amnesia, afasia, agnosia e aprassia, a racchiudere il decorso della patologia.

Principali attivi nutraceutici

zafferano
ZAFFERANO
passiflora
PASSIFLORA
eleuterococco
ELEUTEROCOCCO
iperico
IPERICO
VITAMINA C
VITAMINA C
dha
DHA
magnesio
MAGNESIO
camomilla
CAMOMILLA
ginseng-(1)
GINSENG
MELATONINA
MELATONINA
BIOTINA
BIOTINA
melissa
MELISSA
rodiola
RODIOLA
guarana
GUARANÀ
ginkgo biloba
GINKGO BILOBA
VITAMINA B5
VITAMINA B5

L'opinione dell'esperto

Rubrica in collaborazione con Nutrientiesupplementi.it, un progetto editoriale di iFarma Editore, nato da professionisti con esperienza decennale nel campo della salute. Nutrientiesupplementi.it si articola in un portale e in una newsletter settimanale, ricchi di notizie aggiornate e qualificate su nutrizione e integrazione alimentare. Alla guida, due figure di consolidata esperienza del giornalismo medico scientifico italiano: Dario Passoni (Direttore editoriale) e Nicola Miglino (Direttore responsabile). Clicca qui per iscriverti alla newsletter.
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Deficit cognitivo lieve: guida all’uso delle erbe

Quasi il 40% delle persone di età superiore ai 65 anni sperimenta una qualche forma di perdita di memoria. Quando non vi è alcuna condizione medica sottostante, questo processo è noto come “deterioramento della memoria associato all’età” ed è considerato parte del normale processo di invecchiamento. La causa è molto probabilmente un deficit nel neurotrasmettitore acetilcolina, con occasionali vuoti di memoria che non danneggiano i neurotrasmettitori cerebrali e i sintomi possono essere corretti con semplici interventi.

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Negli anni c’è stato un crescente interesse per gli acidi grassi polinsaturi a catena lunga n-3 e n-6 (LcPufa n-3 e n-6), principalmente legato al loro ruolo nello sviluppo neurale e nella prevenzione delle malattie neurodegenerative.

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